Grazie Amnesty (7)

“Il lavoro di Amnesty International in Siria è importantissimo per la sua opera di documentazione e denuncia verso i crimini contro l’umanità. La mia testimonianza diretta risale al maggio 2011 quando Amnesty International intervenne per documentare in un dossier ciò che accadeva nel villaggio della mia famiglia, il paesino di Talkalakh. Sostenere il lavoro di Amnesty International è importante perché viene data voce a casi eclatanti che altrimenti rimarrebbero sconosciuti all’opinione pubblica soprattutto per il fatto che il governo siriano vieta l’ingresso nel paese sia di Amnesty International che della stampa”.

(Shady Hamadi, attivista italo-siriano per i diritti umani)

Grazie Amnesty (6)

“Sono stato travolto da una valanga di lettere e cartoline, di messaggi di congratulazioni e di solidarietà. Sono veramente grato a tutte le persone che mi hanno scritto. In ogni lettera si può notare una specificità nazionale di chi l’ha inviata. Ma quello che tutte hanno in comune è l’empatia. Queste lettere non sono, poi, solo attestati di sostegno personale; esse esprimono una protesta contro le sistematiche violazioni dei diritti umani. Sono un messaggio chiaro e semplice per tutti i bielorussi!”

(Ales Bialitski, difensore dei diritti umani e presidente del Centro Viesna per i diritti umani della Bielorussia. Il 24 novembre 2011 è stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere a causa del suo lavoro in difesa dei diritti umani)

Grazie Amnesty (4)

“Ho fiducia solo nelle persone, in Egitto e all’estero, grazie a loro potremo ottenere il cambiamento. Abbiamo sofferto molto negli ultimi due anni: gas lacrimogeni, pallini da caccia, pestaggi, essere costretti a dormire fuori, al freddo. Le persone sono l’unica spinta al cambiamento. I governi non faranno nulla se non ci sarà la pressione della gente. La quantità di messaggi che ho ricevuto da Amnesty International mi dà grande speranza, nonostante tutte le difficoltà…”

 

Azza Hilal Ahmad Souleiman

(Azza Hilal Ahmad Suleiman, attivista dell’Egitto, aggredita e picchiata dai militari durante una manifestazione nel 2012. Da allora, non cessa di pretendere giustizia)

Grazie Amnesty (3)

“Penso che questa solidarietà sia la più grande che abbiamo avuto… aiutare la comunità di Bodo a stare meglio, nella situazione disastrosa in cui ci troviamo. Sono veramente impressionato da come Amnesty International abbia organizzato tutto questo…”

(Dinebari David Vareba, programme officer del Centro per l’ambiente, i diritti umani e lo sviluppo, difensore dei diritti umani della comunità di Bodo, nel Delta del fiume Niger in Nigeria, territorio devastato dalle attività delle compagnie petrolifere).

Grazie Amnesty (2)

“Le vostre piccole lettere e cartoline era come se fossero bombe quando cadevano negli uffici dei ministri e delle autorità di governo. Quando le cartoline e le lettere arrivavano nelle nostre celle, erano come raggi di sole. Prego tutti voi di Amnesty International di non fermarvi mai e di continuare a lavorare così!”

(Sanar Yurdatapan, ex prigioniero di coscienza della Turchia)1412

Grazie Amnesty

“In prigione, desideravo ardentemente vedere il mare e il cielo. Ma la libertà non può essere raggiunta solo col desiderio, occorre lottare. Ringrazio, una per una, tutte le persone che hanno preso parte alla campagna per il mio rilascio: i miei familiari, gli avvocati, gli amici, gli ex compagni di scuola, i colleghi, gli artisti e gli attivisti per i diritti umani!”

(Ericson Acosta, poeta e attivista delle Filippine, prigioniero di coscienza adottato da Amnesty International, di cui il 31 gennaio 2013 il ministro dell’Interno ha disposto il rilascio. Era stato arrestato dall’esercito il 13 febbraio 2011 nella provincia di Samar e incriminato per la pretestuosa accusa di possesso illegale di armi).